Ogni volta che vado in una città porto a casa dei souvenir, mi piace raccogliere un po’ di cose che poi mi ricorderanno il luogo in cui sono stata.
In questo caso il souvenir più apprezzato non è rosso con una stella bianca (anche se la paperella è una mia debolezza), ma è in acciao con delle scritte azzurre.
Si chiama ZH20 ed è una borraccia in acciao con cui raccogliere l’acqua da una delle 1200 fontane da cui sgorga acqua potabile e buona: a Zurigo non è necessario comprare le bottigliette in plastica, basta la borraccia e ci si può dissetare in ogni angolo della città, cosa necessaria durante il giro nel centro storico, in una giornata che ha rappresentato in tutti i suoi colori l’estate zurighese.
Le fontane della città rappresentano la parte più visibile di una rete idrica che viene alimentata in alta percentuale dall’acqua del lago depurata. Per ogni borraccia acquistata viene donato un franco per l’approvvigionamento idrico PlayPump in Tanzania, un progetto che è sia eco che solidale.
Siamo arrivati a Zurigo in treno (io purtroppo con un po’ di sofferenza, ma non sono riuscita a chiedere al macchinista se potevo guidare al posto suo) e per tre giorni ci siamo mossi con s-bahn (la maggior parte dei treni permette di caricare la propria bicicletta e di viaggiare senza problemi), sviluppata lungo tutto il lago, tram, autobus e battello.
Così un giorno di sole è diventato una gita verso un borgo lacustre, partendo con il treno, tornando con un traghetto e poi ancora con il treno, con un unico biglietto per tutta la giornata.
Siamo arrivati a Zurigo in treno (io purtroppo con un po’ di sofferenza, ma non sono riuscita a chiedere al macchinista se potevo guidare al posto suo) e per tre giorni ci siamo mossi con s-bahn (la maggior parte dei treni permette di caricare la propria bicicletta e di viaggiare senza problemi), sviluppata lungo tutto il lago, tram, autobus e battello.
Così un giorno di sole è diventato una gita verso un borgo lacustre, partendo con il treno, tornando con un traghetto e poi ancora con il treno, con un unico biglietto per tutta la giornata.
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E’ bastato prendere un paio di autobus, di sera, senza problemi di orario, per andare a mangiare
E’ bastato prendere un paio di autobus, di sera, senza problemi di orario, per andare a mangiare in una serra in periferia.
Con un s-bahn e una funiva siamo arrivati in un rifugio a 800 mt di altezza, dove c’è una vista mozzafiato sul lago. E, visto che la giornata era più autunnale che estiva, mi sono gustata una fonduta in luglio, con grande sorpresa della ristoratrice che diceva che era un cibo da inverno.
Ovviamente non potevo tornare a casa senza qualcosa da copiare e quindi ecco la lampada in vendita al museo del design, che ho fotografato nella hall del nostro albergo.
Devo solo procurarmi un po’ di tela da vela per il sacchetto esterno.
(Ringrazio Zurigo Turismo per i tre giorni splendidi che ho passato con i miei compagni di viaggio, quelli ufficiali e quelli trovati)
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